Settembre - 21 - 2018 | Teatro Cilea di Reggio Calabria
Il Papà Germont interpretato dal baritono Salvatore Grigoli ha dimostrato di possedere oltre che la robusta vocalità adatta ai ruoli verdiani, lo spessore interpretativo per conferire un’enfasi quasi ieratica alle perorazioni, quanto l’affetto paterno che dispensa sia al figlio ribelle che alla redenta cortigiana. La sua fatidica aria “Di Provenza” ha suscitato l’entusiasmo del pubblico..
Uno spettacolo nel solco della più consolidata tradizione, seppure posdatato alla Belle Epoque, merito dei preziosi costumi firmati da Artemio Cabassi, e ai tempi dello stile Liberty,
Una scena essenziale, quasi minimalista, ma curata nel dettaglio della ricca attrezzeria, incorniciata da ampi tendaggi di colore diverso a seconda delle scene e delle suggestive proiezioni sul fondale, oltre una balaustra ed un praticabile. L’azione si svolge con precisione didascalica e anche con alcuni guizzi, come ad esempio quello in apertura di un pittore che ritrae una modella nuda nel salotto di Violetta.
Con il supporto dell’ottimo Coro Lirico Francesco Cilea, istruito dal M° Bruno Tirotta e della precisa Orchestra del Teatro Francesco Cilea, Manuela Ranno, giovane direttore d’orchestra che si sta imponendo nel panorama italiano, ha tenuto le redini dello spettacolo con vigore e l’incalzare dei tempi.
Per il resto, si punta sull’umanità dei personaggi e, soprattutto sul fatto che la cortigiana è, nella pur ricca galleria dei personaggi del melodramma romantico, l’ultima eroina che si sacrifica per amore e che nella rinuncia trova la via per la redenzione dell’anima.
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